Dopo 10 anni dalla fondazione, completato il progetto dell'Ecomuseo di Cori, l'associazione Argonauti ODV è stata sciolta. Ringraziamo ogni persona volontaria e chiunque abbia sostenuto l'associazione. In particolare, dedichiamo l'area del progetto Ecomuseo alla persona di Claudio Conti, recentemente scomparso, la cui memoria vivrà negli alberi che lui stesso ha fatto crescere, creando una delle più ricche aree di biodiversità dell'intera provincia, forse seconda solo al Giardino di Ninfa.
LA GOCCIA SCAVA LA ROCCIA
PER DONARE IL TUO 5 X 1000
AD ARGONAUTI ONLUS INDICA SULLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI NEL CAMPO APPOSITO IL CODICE FISCALE DELL'ASSOCIAZIONE: 91120830590
giovedì 27 settembre 2012
Ri_Pubblica
Poco più di un anno fa uscivamo vittoriosi da una battaglia referendaria lunga e difficile. Un percorso durato più di un anno, che ha coinvolto attivamente centinaia di persone e realtà sociali che insieme hanno contribuito a costruire un’ importante vittoria politica. Per la prima volta in un paese europeo i cittadini mettevano in discussione che il “privato è meglio del pubblico”, un dogma coltivato assiduamente nell’ultimo ventennio dalla classe politica e dagli investitori. Una vittoria che credevamo potesse aprire una fase nuova nello scontro con i privatizzatori e gli speculatori.
E invece no.
Il decreto di ferragosto (2011), dava un rinnovato impulso alle privatizzazioni, riportandoci di fatto al punto di partenza ed affermando implicitamente che ai cittadini non spetta la facoltà di scelta, ma l’obbedienza silenziosa ad un’unica ricetta economica, quella liberista, imposta congiuntamente da governi, istituzioni sovranazionali e mercati finanziari. Ma cio non bastava, era necessario ricomporre a tutti i costi quella crepa che per la prima volta si era aperta nella dottrina liberista, ritenuta ormai indiscutibile e ben radicata neò senso comune. L’attacco speculativo post-referendum ha aperto la strada al governo Monti, che facendo leva sulla paura di una crisi economica drammatica, ci ha riportato anni luce indietro rispetto alla vittoria dello scorso anno, portando a compimento (insieme agli altri governi europei) il progetto di un nuovo feudalesimo contemporaneo, dove i cittadini altro non sono che i sudditi dei mercati finanziari.
A Roma nell’ultimo anno siamo tornati a rimboccarci le maniche. Abbiamo organizzato la campagna di “obbedienza civile” per la riduzione delle bollette, abbiamo proposto una legge regionale di ripubblicizzazione del servizio idrico, abbiamo lottato contro il tentativo di Alemanno di privatizzare ulteriormente ACEA . Una nuova lunga battaglia, durata più di 2 mesi che ci ha consegnato un’altra vittoria.
Abbiamo lavorato guardandoci attentamente intorno, ritrovando nelle battaglie alleati e sinergie, sapendo di essere all'interno di un movimento che, con crescente conspevolezza, difende e rivendica i beni comuni come alternativa politica concreta e come soluzione dell’attuale crisi.
Una nuova fase si apre nella società italiana e nella nostra metropoli. Una fase che sarà durissima e alla quale, siamo convinti, c'è bisogno di rispondere con una carica propositiva, con la costruzione di nuovi spazi di confronto e di azione comune, con la capacità di intrecciare le lotte sociali della nostra città costruendo un consenso diffuso e rafforzando le relazioni solidali e di cooperazione sul territorio.
Per questo abbiamo immaginato un percorso che possa parlare, innanzitutto, di ripubblicizzazione e di partecipazione ovvero della riappropiazione di quello che è di tutti/e e di una nuova gestione del comune.
Un percorso al quale abbiamo dato il nome di “Ri_pubblica!”, un contenitore all’interno del quale poterci confrontare, approfondire le affinità e le convergenze che, nel rispetto delle autonomie e delle singole sensibilità, sappia costruire un vocabolario ed azioni comuni in modo solidale e cooperativo.
L’idea è che “Ri_pubblica!” attraversi la città nei prossimi mesi in luoghi e forme diverse. Abbiamo immaginato che il primo appuntamento possa concretizzarsi nella riappropriazione temporanea di uno dei tanti spazi abbandonati della città. Dove incontrarci, dove invitare le persone per informarsi e confrontarsi, dove discutere di iniziative future, da dove ripartire.
Il primo passo di un percorso che vi proponiamo di fare insieme.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento